Città che si adattano

BERGAMO

Il Consiglio Comunale del Comune di Bergamo ha approvato il 4 marzo 2024 il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) impegnandosi a ridurre almeno il 55% delle emissioni di CO2 al 2030.
L’Amministrazione Comunale di Bergamo aveva aderito al Patto dei Sindaci/Covenant of Mayors nel dicembre del 2009 svolgendo 3 Report di monitoraggio, di cui 2 redatti dal team TerrAria srl. Con l’ultimo monitoraggio del PAES “Report finale”, elaborato nel 2021, l’obiettivo di riduzione delle emissioni pari al 20% era stato raggiunto e superato.
Nel mese di novembre del 2021 il Sindaco ha rinnovato l’adesione al Covenant of Mayors, impegnandosi a spostare il proprio obiettivo di riduzione ad almeno il 55% di CO2 al 2030 e ad ambire alla decarbonizzazione del territorio comunale entro il 2050.
Il Piano di Mitigazione, come anticipato, prevede di ridurre del 55% le emissioni di CO2 registrate a Bergamo nel 2005. L’inventario emissivo al 2021 vede già una riduzione del 37% delle emissioni rispetto al 2005 (primo anno di riferimento per il PAESC). I principali settori d’azione su cui il Piano d’Azione si concentra sono:

  • il settore terziario comunale nello specifico gli edifici comunali, per i quali è in corso un efficientamento tramite un contratto EPC (Contratto di Prestazione Energetica);
  • il settore residenziale, per cui si prevedono interventi di ammodernamento degli impianti tecnologici legati all’illuminazione e un efficientamento delle caldaie obsolete oltre ad interventi legati al risparmio energetico sull’involucro degli edifici;
  • il settore terziario non comunale per cui si prevede una riduzione dei consumi termici ed elettrici attraverso azioni di risparmio energetico.

Altro importante settore di intervento è quello dell’illuminazione pubblica per cui si prevede il completamento della sostituzione degli elementi obsoleti con tecnologia a LED. Per il settore della mobilità sostenibile, all’interno del Piano di Mitigazione, in linea con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, si punta a sensibilizzare la popolazione all’uso della mobilità dolce attraverso la creazione di piste ciclabili, aree pedonali e adesione al servizio Pedibus.
Grazie alle azioni previste dal Piano si prevede di raggiungere l’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di CO2, ovvero 101’350 tonnellate, entro il 2030 e di superare tale obiettivo. Oltre alla riduzione delle emissioni di CO2, grazie al PAESC si prevede di incrementare l’uso di energia da fonti rinnovabili e una riduzione dei consumi energetici.
Tra le azioni strategiche introdotte dal PAESC troviamo lo sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), in particolare il PAESC prevede la realizzazione di una CER pubblica (Studio di fattibilità presentato al Bando di Regione Lombardia è stato elaborato da TerrAria) che possa essere uno strumento per contrastare la povertà energetica.
Il Piano di Adattamento, invece, si è basato sulla Strategia di Transizione Climatica Cli.c. di Bergamo che, con un Finanziamento a fondo perduto di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia di € 2’400’000, ha individuato 7 tipologie di ambiti di intervento in cui declinare n. 19 azioni.

Trend emissivo del Comune di Bergamo (fonte: nostra elaborazione).

BRESCIA

Il Comune di Brescia ha approvato il Patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima (PAESC) il 24/05/2021. Il PAESC prevede due elementi centrali ed uno trasversale di efficienza energetica e di incremento dell’uso delle fonti rinnovabili:

  • la mitigazione (obiettivo già presente nel PAES) – la riduzione delle emissioni di CO2 (decarbonizzazione dei territori);
  • l’adattamento (nuovo obiettivo del PAESC) – la riduzione dei rischi legati ai cambiamenti climatici

Il documento di PAESC è composto da tre sezioni: l’inventario comunale dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 (BEI – Baseline Emission Inventory), comprendente il quadro dei rischi e delle vulnerabilità a cui è soggetto il territorio comunale, il Piano di Azione per la decarbonizzazione e il Piano di Azione per l’adattamento.

Per il Comune di Brescia l’obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 è stato calcolato con BEI al 2010, escludendo le emissioni del settore produttivo in termini procapite: attraverso le azioni del PAESC di Brescia è infatti possibile raggiungere e superare un obiettivo di riduzione delle emissioni procapite del 50%. In particolare, si è stimato un aumento delle emissioni pari a circa 25’072 tonnellate e si è assunto che al 2030 le emissioni totali saranno pari a circa 646’371 tonnellate (settore produttivo escluso), nell’ipotesi che le emissioni relative al patrimonio esistente rimangano invariate rispetto al BEI: la riduzione di emissioni da ottenere al 2030 è stata dunque stimata in circa 312’400 tonnellate.

La sezione relativa all’adattamento climatico, in sinergia con la Strategia di Transizione Climatica (STC) ha individuato le principali pericolosità ambientali legate al cambiamento climatico e i conseguenti rischi. Dall’analisi della situazione sono state individuate specifiche azioni.

Rischi e vulnerabilità del Comune di Brescia (fonte: nostra elaborazione).

AOSTA

Il Comune di Aosta ha deliberato la sottoscrizione al Patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima (PAESC) con Delibera di Consiglio di Consiglio Comunale n. 92 del 23/10/2019 impegnandosi a predisporre il PAESC per raggiungere l’obiettivo di:

  • riduzione di almeno il 40% delle emissioni di CO2 al 2030 rispetto all’inventario emissivo all’anno di riferimento (Baseline) in particolare mediante una migliore efficienza energetica e un maggiore impiego di fonti di energia rinnovabili;
  • accrescere la loro resilienza adattandoci agli effetti del cambiamento climatico;
  • mettere in comune la loro visione, i loro risultati, la loro esperienza e il loro know-how con le altre autorità locali e regionali dell’UE e oltre i confini dell’Unione attraverso la cooperazione diretta e lo scambio inter pares, in particolare nell’ambito del Patto globale dei Sindaci.

Il documento di PAESC è composto da tre sezioni parti: l’inventario comunale dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 (BEI – Baseline Emission Inventory), comprendente il quadro dei rischi e delle vulnerabilità a cui è soggetto il territorio comunale, il Piano di Azione per la decarbonizzazione e il Piano di Azione per l’adattamento.

Per il Comune di Aosta l’obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 è stato calcolato con BEI al 2018, la decisione è ricaduta sulla riduzione del 40% in termini assoluti delle emissioni escludendo il settore produttivo. In particolare la riduzione delle emissioni stimata da ottenere al 2030 è pari a 31’291 tonnellate di CO2.

Nella sezione relativa all’adattamento climatico viene definito il quadro dei rischi e delle vulnerabilità comunali a partire da documenti quali il Piano di Protezione Civile Comunale, il Piano Regolatore Comunale, Piano Regionale Antincendio Boschivo, i dati diffusi da Arpa Valle d’Aosta e il Report sui cambiamenti climatici in VdA.

Aree in frana del Comune di Aosta (fonte: Piano di Protezione Civile).

Prendono spunto dalle vulnerabilità e dai rischi individuati per il territorio di Aosta sono state individuate delle azioni specifiche di competenza diretta e indiretta, cioè includendo anche le azioni di indirizzo, influenza, sensibilizzazione che la stessa Amministrazione può esercitare.

VARESE

Il Comune di Varese ha approvato il Patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima (PAESC) il 31/07/2021. Il PAESC prevede due elementi centrali ed uno trasversale di efficienza energetica e di incremento dell’uso delle fonti rinnovabili:

  • la mitigazione (obiettivo già presente nel PAES) – la riduzione delle emissioni di CO2 (decarbonizzazione dei territori);
  • l’adattamento (nuovo obiettivo del PAESC) – la riduzione dei rischi legati ai cambiamenti climatici

Il documento di PAESC è composto da tre sezioni parti: l’inventario comunale dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 (BEI – Baseline Emission Inventory), comprendente il quadro dei rischi e delle vulnerabilità a cui è soggetto il territorio comunale, il Piano di Azione per la decarbonizzazione e il Piano di Azione per l’adattamento.

Analizzato il contesto dei consumi e delle emissioni, l’obiettivo del PAESC di Varese che è stato determinato includendo il settore produttivo ed in termini assoluti prevedendo una riduzione delle emissioni assolute pari al 40% presenti al 2017 entro il 2030, riduzione corrispondente a circa 164’398 tonnellate di CO2.

L’analisi della situazione del Comune di Varese per l’aspetto dell’adattamento climatico è stata condotta attraverso l’analisi dei materiali messi a disposizione dall’AC da cui è emersa un’analisi di rischio definita oggettiva e attraverso diversi momenti di confronto con esperti e cittadini dalla quale è emersa un’analisi di rischio definita soggettiva. Una volta messe a confronto le due analisi di rischio e le sensibilità individuate sul territorio sono stati individuati i rischi climatici a cui è sottoposto il Comune di Varese.

Sulla base dell’analisi territoriale svolta in cui sono stati affrontati gli aspetti distintivi del territorio comunale con riferimento agli ambiti di mitigazione e adattamento e dell’analisi di rischio e vulnerabilità, sono state individuate sette dimensioni-chiave per la Città di Varese, a ciascuna delle quali corrisponde un profilo caratterizzante della città: la Città Prealpina, la Città Giardino, la Città Urbana, la Città d’Acqua, la Città salubre, la Città efficiente, la Città per le mobilità. Per i diversi profili sono state individuate azioni di mitigazioni e, dove possibile, di adattamento specifiche e caratterizzanti.

Le sette città di Varese e le azioni.